Collezione: Inulina
L’inulina è un’oligosaccaride, ovvero uno zucchero semplice poco calorico (100 kcal/100g) e con un indice glicemico piuttosto basso, che viene estratto da diversi alimenti di origine vegetale, in particolare dalla radice di cicoria o o dal carciofo dalla pianta d’agave. Le fibre alimentari come l'inulina sono componenti alimentari che non vengono digerite dall'organismo. Tuttavia, essa viene utilizzata principalmente per la sua azione prebiotica: questa fibra solubile infatti, stimola la crescita di alcuni batteri buoni (come i Bifidobatteri o i Lattobacilli) naturalmente presenti nella microflora dell’intestino, ostacolando contemporaneamente la proliferazione dei batteri dannosi. Attraverso questo processo essa contribuisce alla formazione degli acidi grassi a catena corta (SCFA) che, tra le loro varie funzioni, sono in grado di abbassare il valore del pH.
Oltre a ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale, essa migliora l’assorbimento di alcuni sali minerali, come magnesio ed il calcio.
L'Inulina a catena lunga è simile al fruttosio, ha un Indice glicemico molto basso, è facilmente solubile, con un sapore dolce e gradevole.
L'assunzione di inulina viene proposta in caso di concentrazioni eccessive di grassi nel sangue, in particolare di colesterolo e di trigliceridi. Inoltre viene proposta per favorire la perdita di peso e contro la costipazione.
Nonostante le numerose attività biologiche dell'inulina, la maggior parte degli studi a riguardo è costituita da evidenze sperimentali.
Negli ultimi anni, tuttavia, sono comparsi i primi trial clinici che hanno consentito di caratterizzare al meglio le possibili ripercussioni biologiche e cliniche dell'inulina sulla salute umana.
Gran parte delle suddette attività sembrerebbe riconducibile, più che all'effetto meccanico, a quello metabolico dell'inulina.
Una volta ingerita, l'inulina raggiunge inalterata l'ambiente intestinale, dove viene fermentata dalla flora intestinale, in particolare dai bifidobatteri, con la conseguente formazione di acidi grassi a catena corta, quali acido acetico, proprionato e butirrato.
Ideale da consumare mescolata ad alimenti come yogurt e gelato, o in bevande come caffè, tè, tisane, succhi di frutta al posto dello zucchero o per preparare prodotti da forno.
L'Inulina da cicoria viene ottenuta in modo naturale dalla filtrazione e purificazione delle radici di cicoria la quale agisce come alimento per i batteri Intestinali attivi, promuovendo la crescita di una flora batterica buona ed equilibrata.
Per aumentare l’efficacia dell'inulina è una buona formulazione quella di abbinarla ai polifenoli. Queste molecole antiossidanti, contenute in diversi alimenti, hanno forti proprietà antinfiammatorie e rigeneranti e, secondo diversi studi, sono uno dei nutrimenti indispensabili per favorire l’equilibrio e il benessere del microbiota. Alcuni batteri dell’intestino, infatti, sono in grado di metabolizzare certi polifenoli e di convertirli in sostanze bioattive che influenzano positivamente la composizione e la salute della flora batterica. Uno dei frutti più ricchi di polifenoli a disposizione è il Maqui, una bacca simile al mirtillo che cresce solo in Patagonia.
È interessante notare che alcuni studi scientifici suggeriscono che i composti vegetali presenti nel maqui e in altri frutti di bosco possono contribuire a rimodellare la flora batterica intestinale, aumentando il numero di batteri buoni benefici che metabolizzano i composti vegetali e li utilizzano per crescere e moltiplicarsi.
L'apporto quotidiano di inulina con la dieta è compreso tra i 3 e i 10 grammi.
Possono beneficiare dei suoi effetti prebiotici le persone che seguono un'alimentazione povera di frutta e verdura, devono riprendersi da una terapia antibiotica o soffrono di disordini gastrointestinali (in questo caso è bene parlarne prima con il proprio medico curante, in quanto, a seconda dei casi, potrebbe avere effetti opposti a quelli sperati).
In generale l'assunzione di questo carboidrato è considerata sicura. Essendo una fibra, l’inulina da cicoria deve essere assunta tenendo conto della propria alimentazione e della quantità di fibre assunte giornalmente per non assumere una quantità eccessiva di fibre. Se assunta in eccesso può portare a flatulenza, gonfiori addominali, diarrea, dolori addominali. E’ controindicata nei casi di ipersensibilità alla sostanza, nei soggetti con colon irritabile e/o colite, alvo alterno