Il grafene, probabilmente, può essere degradato. Lo rivela uno studio scientifico risalente addirittura al 2018 ( A human enzyme can biodegrade graphene | ScienceDaily ) : l'ossidazione avviene per mezzo dei globuli bianchi, che attivano un composto chimico chiamato mieloperossidasi. Quindi il glutatione mantiene alti gli anticorpi che, a loro volta, tramite questo processo, rendono il grafene inattivo e, poco alla volta, l'organismo - rilevandolo come corpo estraneo - lo elimina.
Si tratta di una ricerca importante anche perché la disgregazione enzimatica del grafene può rivelarsi un utile contrasto alla dispersione dello stesso grafene in vari prodotti derivati da applicazioni industriali e biomediche e, in generale, nell’ambiente. Tuttavia una volta che il grafene viene “digerito” da questi enzimi potrebbe comunque causare dei danni e quindi c’è bisogno di ulteriori ricerche ed approfondimenti su questa particolare proprietà per pensare davvero di sfruttarla.
Abbiamo una riserva naturale di glutatione presente in ogni cellula del nostro organismo e tutte le cellule del corpo hanno la capacità di produrre glutatione. Quando i livelli di glutatione sono alti nel corpo, non abbiamo problemi e il nostro sistema immunitario funziona bene. La scorta di glutatione sembra diminuire man mano che si invecchia, probabilmente perché il corpo non può crearne tanto. La capacità di produrre glutatione peggiora a partire dalla metà dei 40 anni e diminuisce dopo il 60° anno di età. Allo stesso tempo, anche sollecitazioni speciali, come infiammazioni, infezioni, droghe e sostanze inquinanti, possono erodere i nostri livelli di glutatione, che viene consumato più velocemente di quanto non sia prodotto. Il Glutatione assunto come integratore e nei dosaggi raccomandati è sicuro e non presenta effetti collaterali se non in rarissimi casi un leggero dolore addominale e nausee. Qui maggiori informazioni sul Glutatione.